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I Quartieri Spagnoli, un microcosmo in continua evoluzione

Se 10 anni mi avessero proposto un tour dei Quartieri Spagnoli a Napoli, avrei sgranato gli occhi!

Quando andavo all’Università , nella meravigliosa sede storica del Santa Caterina da Siena, a volte mi capitava di doverli attraversare a piedi, quando c’era lo sciopero della funicolare centrale o quando era troppo piena e preferivo camminare a piedi, e ricordo ancora mia madre che mi diceva di evitare quella zona, perché si sa…. i Quartieri Spagnoli non hanno mai avuto una bella nomea e ai turisti che venivano a Napoli fino a qualche anno, gli veniva caldamente sconsigliato di girare per quelle zone, soprattutto di sera.

 

Ma questi sono i quartieri ormai del passato, che non va dimenticato e nemmeno rinnegato, anzi va preso come spunto per mostrare il loro nuovo volto: un volto artistico, popolare, che ha voglia di rinascita e di riscatto sociale. Noi abbiamo deciso di visitarli con un accompagnatore speciale, Mariano Cardone , che collabora con Casa Tolentino.

I quartieri Spagnoli e Casa Tolentino

Di Casa Tolentino dobbiamo necessariamente spendere alcune parole:

Casa Tolentino è un b&b ricavato all’interno del monastero seicentesco di San Nicola, situato sulla collina di San Martino.

Come si legge sulla loro homepage “Casa Tolentino è il risultato del progetto Napolixenìa finanziato da Fondazione CON IL SUD, che si prefigge l’integrazione e l’occupazione dei cittadini e la valorizzazione della zona dei Quartieri Spagnoli.

Lo scopo è creare una occasione di emancipazione e riscatto attraverso l’inserimento lavorativo nel settore turistico e la promozione dell’enorme patrimonio di arte, tradizioni e cultura popolare, che solo alcuni quartieri conservano ancora”

Un gruppo di giovani ragazzi che ancora credono nel potere della cooperazione,  crea cosi Cooperativa “San Nicola da Tolentino”, che prova dal 2014 a restituire valore e dignità ad alcune zone di Napoli e alle persone che le abitano.

Insieme alla Cooperativa sociale “La Paranza”, che si occupa invece della valorizzazione del quartiere Sanità e della gestione delle Catacombe di Napoli, di cui vi abbiamo parlato qui Visita alle catacombe San Gennaro con i bambini , la Cooperativa San Nicola da Tolentino ha come obiettivo non solo la promozione del patrimonio culturale e artistico di queste zone ma anche la condivisione delle tradizioni e della cultura popolare che ha reso questi luoghi il cuore pulsante della città.

Casa Tolentino non è solo b&b, ma anche luogo di eventi e incontri, si tengono laboratori didattici per bambini, è un vero e proprio luogo di aggregazione sociale e rischia di chiudere entro marzo 2022 a causa della decisione dei padri vincenziano di vendere il monastero. Da qui l’hashtag  #salviamocasatolentino per cercare di evitare la chiusura di questo luogo.

Corso Vittorio Emanuele: la via che divide i Quartieri dal Vomero

Partiamo dal Corso Vittorio Emanuele prendendo la funicolare centrale da Via Toledo.

Da ragazza la prendevo praticamente tutti i giorni per andare all’università e riprenderla ora con Manuel mi ha fatto uno strano effetto! Manuel non ha mai preso la funicolare e iniziare il nostro tour cosi è stato veramente divertente: gli  sembrava di stare in un autobus lungo e largo!

Arrivati al C.so Vittorio Emanuele, Mariano ci spiega che, per coloro che vivevano nei quartieri spagnoli come lui, il Corso rappresenta una linea di confine che divide il Vomero (quartiere alto e borghese di Napoli) dai Quartieri spagnoli, zona popolare della città.

 

Dai Gradini di Santa Caterina da Siena, si scende verso il reticolo di stradine e traverse che si intrecciano tra di loro e perdersi tra i vicoli non è un problema perché, a qualunque incrocio girerete , vi troverete catapultati in un micro cosmo che appartiene a quella strada in particolare.

Delle bellezze dei gradini di Santa Caterina e delle installazioni dell’artista Riccardo Dalisi se n’è già parlato qui, in occasione dello stesso tour che Cristina e i suoi bambini hanno fatto proprio nei quartieri spagnoli insieme a Giuseppe di Casa Tolentino.

 

 Il nuovo murale dedicato a De Crescenzo

Da allora ad oggi, cosa è cambiato? Tutto e niente: i quartieri sono sempre li, con la loro vivacità e frenesia, cosi come i murales e le opere di Dalise, ma se ne sono aggiunti degli altri e continuano a spuntarne di nuovi, così come continua la voglia di riscatto per questi quartieri che ormai attirano turisti da tutto il mondo.

Per esempio ,poco più di un anno fa , hanno inaugurato un murale O’pallon mieze ‘e machine”, in Vico Tre Regine, dedicato a Luciano De Crescenzo che osserva un gruppo di ragazzini intento a recuperare un pallone con una scopa (la scopa è vera!). La frase accanto al volto di De Crescenzo recita: “Io penso che Napoli sia ancora l’ultima speranza che l’umanità ha per sopravvivere”. Il tema dell’adolescenza e dei ragazzini di quartiere che non sempre sono riusciti a liberarsi da un fardello troppo grande , viene trattato invece come un segnale di speranza per il futuro.

 

murale de crescenzo

 

 Il Tempio di Maradona in via Emanuele De Deo

Proseguendo in Via Emanuele De Deo, troverete alcuni dei murales più famosi dei quartieri, dedicati ai volti storici di Napoli, come Pino Daniele, Massimo Troisi, Sofia Loren, Totò.

 

Questa strada è però diventata praticamente un inno a Maradona, in seguito alla sua morte: ovunque vi giriate troverete il suo volto raffigurato sui  muri, sulle saracinesche e nello spiazzale denominato Largo degli Artisti ,dove c’era già il murales gigante di Maradona, troverete un vero e proprio tempio: magliette, sciarpe, figurine, bandiere, posters e decine di mattonelle bianche e azzurre che ogni giorno vengono donate e attaccate ai muri, con dediche al proprio idolo da tutto il mondo.

 

 

I murales di Maradona sono disseminati in tutta Napoli , leggi il nostro articolo per scoprire dove trovarli.

 

Una statua come Murale

Secondo me, però, merita un’attenzione particolare il murale della Pudicizia di Bosoletti (artista di cui vi abbiamo parlato anche nell’articolo di San Potito Sannitico)

L’artista ha ritratto la scultura della virtù della  Pudicizia che si trova nella Cappella di Sansevero. Bosoletti ricrea il gioco di ombre e luci della statua ma al contrario: le ombre diventano luci e le luci diventano ombre. Se andate a vedere questo murale, fotografatelo col filtro negativo (ci sono varie app di ritocco fotografico che hanno questa funzione)  e vedrete la vera bellezza del gioco luci-ombre. Vi sembrerà di vedere la statua di marmo davanti ai vostri occhi!

I nomi dei vicoli dei Quartieri Spagnoli e la loro origine

Grazie a Mariano abbiamo anche scoperto piccole curiosità sui nomi dei vicoli: per esempio ci siamo soffermati a Vico Conte Mola , che viene citato nella canzone Lili Kangy “chi m’ pigl pe francesa, chi m’ pigli’ pe spagnola, ma so’ nata o Conte Mola”, quindi nata nel vico conte mola). Il Conte Mola era un mercante portoghese che salvò Napoli dalla carestia facendo arrivare il grano grazie ai suoi galeoni, cosa che gli valse il titolo di Conte della città di Mola di Bari. Non vi sveliamo il significato degli altri vicoli , un motivo in più per venire a visitare Napoli!

 

In Vico Conte Mola, attira l’attenzione di Manuel un murale su una saracinesca: si tratta di un murale di Cyop&Kaf, due artisti napoletani che per primi hanno iniziato a colorare i muri dei quartieri con la loro arte. Il loro stile è inconfondibile e hanno letteralmente invaso i quartieri con oltre 200 opere, alcune delle quali talmente nascoste da rendere successivamente necessario organizzarle in una mappa , che potete consultare qui . Perciò, armatevi di pazienza e organizzate una fantastica caccia ai murales di Cyop&Kaf

 

 

 

Vico Totò

Dopo aver visto alcuni dei murales più rappresentativi delle icone napoletane, ci dirigiamo verso quello che è stato ribattezzato Vico Totò, per la grande quantità di murales a lui dedicati.

Siamo in Vico Portacarrese a Montecalvario , a sinistra una lunga scalinata attira la mia attenzione perché vedo un murale coloratissimo raffigurante il Vesuvio come un bellissimo arcobaleno di colori, con la lava incandescente. Chiedo a Mariano di scattare una foto a me e a Manuel, che è quella che ci rappresenta nella nuova bio di Campania Viaggipiccoli! Scendendo verso destra, c’è l’installazione di indicazioni stradali con la raccolta di tutti i più grandi film di Totò che sono stati rappresentati con i murales di questo vico, che simboleggia un museo a cielo aperto per una delle figure più importanti della tradizione popolare partenopea, Antonio De Curtis, meglio noto come Totò.

 

 

Del Vico Totò , ne abbiamo parlato qui

A noi ha colpito particolarmente una frase scritta accanto ad uno dei tanti murales di Totò

 

“La cultura è l’unica salvezza”, firmato Gli Scugnizzi

 

Una frase del genere, in un luogo simile, rappresenta un importante cambio di rotta verso la volontà di rinascere  attraverso la cultura.

 

Quartieri Spagnoli: andateci con i bambini

Perché portare i bambini nei Quartieri Spagnoli?

Personalmente l’ho fatto per iniziare ad avvicinare Manuel alle origini della nostra famiglia che, attraverso i racconti di mio padre,  mi ha trasmesso l’amore per la mia città a cui sento di appartenere anche se viviamo in provincia. Ma per tutti gli altri bambini può essere veramente eccitante passeggiare tra questi vicoli, cercando non solo i murales più nascosti , ma facendo caso anche a tantissimi altri dettagli : dai lampioni in latta disseminati per tutti i quartieri, alle porte sempre aperte dei cosiddetti “vasci”, nei quali troverete sempre qualcuno intento a cucinare o mettere il caffè sul fuoco… alle botteghe di calzolai, artigiani della pelle, fino a fruttivendoli , trattorie con i tavoli per strada…insomma uno spaccato di vita quotidiana che cambia dal mattino fino alla sera…

 

Se volete essere accompagnati dai ragazzi di Casa Tolentino, chiamate Giuseppe al numero 339/8301116

 

 

 

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