Orto della Regina – trekking facile con i bambini a Roccamonfina

orto della regina roccamonfina

Se come noi siete amanti del trekking a misura di bambino, allora non potete perdervi questa passeggiata facile sul sentiero dell’Orto della Regina, nel Parco Regionale di Roccamonfina – Foce Garigliano.

Roccamonfina: la terra delle castagne

piazza di roccamonfina

Roccamonfina è sicuramente nota per la sua famosissima Sagra della Castagna e del Fungo Porcino. Siamo infatti in una zona ricca di castagneti, all’interno di un territorio vulcanico. L’antico cratere ormai spento di Roccamonfina ha dato vita nel corso dei secoli ad un terreno particolarmente fertile e ricco di sali minerali che ha permesso l’abbondante crescita di alberi di castagno. Oggi , la Castagna di Roccamonfina ha finalmente ottenuto il riconoscimento “IGP” e, prima del covid , la Sagra della Castagna e del Fungo Porcino, era un evento a cui si accorreva da ogni parte della Campania.

Orto della Regina di Roccamonfina: un sentiero facile per i bambini

Nel Parco Regionale di Roccamonfina – Foce Garigliano, ci sono molti sentieri ma non tutti adatti a famiglie con bambini. Quello dell’Orto della Regina è un sentiero breve, facilmente percorribile con i bambini e regala l’emozione della scoperta di un luogo avvolto dal mistero. Prima di intraprendere il nostro sentiero, ho raccontato a Manuel che avremmo dovuto trovare un luogo misterioso, dove enormi massi erano stati messi uno sull’altro da uomini che avevano abitato queste terre centinaia di anni fa e di cui non sappiamo quasi nulla. Mettici questo e una giornata particolarmente uggiosa, il risultato è stato una passeggiata in un bosco stregato, avvolti dalla nebbia!

Come si arriva all’Orto della Regina di Roccamonfina

mappa orto della regina

Il punto di partenza è il borgo di Fontanafredda, frazione di Roccamonfina. Una volta giunti qui,  si segue l’indicazione per l’Orto della Regina e le Neviere. Vi addentrate in una strada all’interno del bosco, dove ai vostri lati sarete circondanti da alberi di castagne. Essendo andati in inverno, ormai gli alberi non hanno più foglie e frutti, ma in autunno lo spettacolo del foliage su questa strada è assicurato. Lungo il sentiero, sulla sinistra, troverete anche delle neviere, che servivano per conservare il ghiaccio durante l’estate così da conservare meglio i cibi. Dopo 4 Km e un bel tornante a sinistra si arriva ad uno slargo, dove potete parcheggiare l’auto.

Da dove parte il sentiero per l’Orto della Regina

ingresso sentiero orto della regina

Il sentiero da imboccare è quello con la staccionata in legno. Non fate come noi, che abbiamo imboccato il sentiero a destra della staccionata, inerpicandoci per 2 km all’interno del bosco per poi renderci conto di aver sbagliato! In realtà anche quello è un sentiero percorribile, ma decisamente più lungo e non porta all’orto della regina , bensì giù al borgo di Fontanafredda. Superata la staccionata in legno, inizia un percorso all’interno del bosco. Il sentiero parte subito in salita ma è molto breve (circa 800 mt fino alla meta), per cui il livello di difficoltà è davvero basso. Capite di essere sulla strada giusta perché ci sono delle staccionate che vi accompagnano e la salita è resa più agevole da gradini fatti con i tronchi degli alberi.

Il punto panoramico sul sentiero

Il primo punto d’interesse sul sentiero dell’Orto della Regina è un punto panoramico a 928 mt s.l.m: arrivate ad una radura dove al centro c’è una struttura conica in legno (ho provato a documentarmi sull’uso ma in pratica non ci sono notizie) e, sul versante che si affaccia sul panorama, una panchina in legno. Se venite in un giorno di buona visibilità, da qui scorgerete Ischia e Procida e addirittura il Golfo di Gaeta. Mentre eravamo li siamo stati avvolti da un’improvvisa nebbia (per cui addio Golfo di Gaeta!!), ma questo ha reso il nostro trekking ancora più avvincente perché sembrava che stessimo entrando in un bosco stregato!

Le mura megalitiche dell’Orto della Regina di Roccamonfina

orto della regina-mura

Da qui, fate come se voleste tornare indietro e imboccate il sentiero a sinistra (intravedete altre staccionate in legno, quella è la strada giusta).
Pochi metri dopo, eccolo lì, nel mezzo del bosco avvolto da alberi e ricoperto di muschio verde. Un grande muro, fatto di enormi massi di trachite, che si estende per un perimetro di circa 250 metri. Quanti millenni saranno passati da quando l’uomo ha posato qui la prima pietra? Non è dato saperlo, si pensa che le mura siano state alzate intorno al V secolo a.C, testimonianza della presenza dell’uomo in tempi antichissimi in questa zona.

L’origine dell’Orto della Regina

Non si sa bene neanche quale fosse la funzione: qualcuno parla di un tempio dedicato ad una divinità dell’epica pre-romana, qualcun altro invece suppone si tratti di una postazione militare che aveva la funzione di controllare le aree di confine. Anche il nome “orto” fa propendere per una di queste due ipotesi: “hortus” significa recinto (utilizzato in senso militare), oppure può essere inteso anche come luogo sacro. Qualunque sia il reale scopo di queste mura, una cosa è certa: la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di antico, che ha resistito nel tempo e che è ancora li, forse per raccontarci qualcosa che noi non siamo ancora riusciti a scoprire, rende questa passeggiata davvero avvincente. Con i bambini potrete inventare mille storie su questo luogo, parlargli di un tempo antico in cui gli uomini vivevano dentro la bocca del cratere spento di Roccamonfina, un tempo in cui gli uomini si rifugiavano nel bosco e si difendevano dai nemici. Insomma, un’occasione anche per voi per scatenare la fantasia!

 

I fiori sul sentiero dell’Orto della Regina

Se venite in questo bosco nel periodo gennaio-febbraio, incontrerete distese di Crocus Albiflorus , una fiorellino lilla che però è tossico, per cui fate attenzione con i bambini, e il bellissimo Galanthus Nivalis, meglio noto come Bucaneve. Noi non raccogliamo quasi mai i fiori che incontriamo durante le nostre passeggiata, per rispetto dei boschi ma anche perchè non sappiamo se sono potenzialmente tossici, Perciò, occhio ai fiori, belli da guardare ma lasciamoli dove sono!

 

 

 

 

 

 

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