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Il Casale di Posillipo, passeggiata nel passato

panariello

 

Nelle nostre passeggiate alla scoperta di Napoli abbiamo trovato un piccolo gioiello antico, il Casale di Santo Strato o,  come lo chiamano a Napoli, semplicemente “Il Casale di Posillipo“, piccolo borgo a pianta triangolare di fine Settecento, che ha conservato la sua struttura originale: con stradine strette e grandi ville.  Una passeggiata nel passato, tra casette colorate, edicole votive, silenzi e profumo di limoni.

Da dove nasce il nome di Casale di Santo Strato

Il nome di questo Borgo marinaro nasce da Santo Strato, anzi per l’esattezza da Stratone, un pretoriano dell’esercito di Diocleziano rifiutò di perseguitare i Cristian e subì il martirio. Il nome del santo è associato a quelli di Filippo ed Eutichiano, suoi compagni di martirio. In questo fazzoletto di case, quasi tutti i maschi si chiamoano “Strato”.

Come si arriva al Casale di Santo Straro

 

Come trovare il Casale di Santo Strato? È facilissimo, in via Posillipo, si arriva al Cinema Posillipo e di Fronte c’è la piccola via del Fosso. Seguendo via del Fosso  in leggera salita) si arriva alla Chiesa di Santo Strato, cuore del piccolo borgo.

La Chiesa di Santo Strato al Casale

Il centro del Casale è la piazzetta con la chiesa dedicata a Santo. È qui viene venerato il santo, che viene da Santo Stratone. La chiesa fu costruita nel 1266 nel luogo in cui già si trovava un antico tempio romano. A dedicarla a Santo Strato furono tre pellegrini greci, che raccolsero le risorse necessarie per la costruzione della piccola cappella esibendosi come giullari di strada.

santo Strato
Edicola votiva dedicata a Santo Strato

La cappella venne poi ricostruita e ampliata nel 1572 e venne arricchita con decorazioni e affreschi. La chiesa, quindi, divenne parrocchia pochi anni dopo, nel 1597 e dedicata a Santa Maria delle Grazie in Santo Strato.

Chiesa di Santo Strato
Nel 1728 venne rifatto l’altare maggiore che, fino ad allora, era rimasto quello dell’originaria cappella. Alle sue spalle trovate un quadro raffigurante Santo Strato con la Madonna delle Grazie e San Francesco di Paola. Una scultura lignea di Santo Strato è custodita presso uno degli altari laterali posti lungo la navata.

chiesa Santo Strato
La facciata si chiude con un timpano triangolare  ed è fiancheggiata da due campanili con cupolino a bulbo. L’interno a croce latina e cupola, conserva ancora gli stucchi settecenteschi, più ricchi nelle cornici sugli altari.

Le stradine del Casale a Posillipo

Il Casale di Santo Strato du costruito dai pescatori per difendersi dalle incursioni nemiche lungo la costa.I l bello di questo piccolo borgo di p scatori è che sembra rimasto fermo nel tempo, tra antiche ville, casine colorate e edicole votive.  Divertenti anche i panariell icolorati calati dai balconi.

Con i bambini si può fare un gioco: “Indovina dove porta questa strada”.

Molte stradine infatti sono cieche e portano all’interno di piccoli cortili privati, o davanti a maestose ville, come Villa Gemmma, con le classiche torrette dell’architettura napoletana di fine ‘800 e i balconi con gli archi tipici dei borghi marinari del Mediterraneo. Altre stradine, invece, inaspettatamente portano fino al mare.

Passeggiata a mare seguendo le scale di via Ricciardi

Tra le stradine che portano al mare vi consigliamo via Ricciardi una splendida passeggiata, da fare a piedi, perché è una pedamentina, quasi esclusivamente costituita da scale. Quando camminate, ricordatevi sempre di guardare verso l’alto, porte e infissi, finestre e balconcini, ed i rivestimenti sono mosaici di mattonelle varie e conchiglie, inframezzati da edicole votive, piccoli capolavori di arte povera.

Il Casale di Posillipo e Sandor Marai

targa sandor Marai

Questo è un piccolo borgo magico, tanto che per alcuni anni , dal 1949 al 1952, al Casale di Posillipo ha vissuto lo scrittore Sandor Marai, il quale, ne qui ha scritto il libro Il sangue di San Gennaro, popolato proprio dalle persone che vivono al casale: lo scugnizzo, il vinaio, il trippaio, il pescatore, lo spazzino, il venditore di uova e tutta quell’umanità che viveva e vive in quel coacervo di salite e discese, in ogni caso strette ed intasate.

Al Casale è rimasta una targa a ricordo, proprio in via Ricciardi.

Passeggiata in via del Marzano

 

Noi siamo arrivati al Borgo del Casale dopo una passeggiata da via Petrarca a via Posillipo attraverso la salita del Borgo di Villanova e dopo abbiamo proseguito con un percorso ad anello, in via del Marzano, tra orti, limoni , ville, casali e scorci mozzafiato del Golfo di Napoli.

Usciti dal Casale di Posillipo (ce lo siamo lasciati alle spalle) all’altezza della pizzeria “Addiu Totonno”, abbiamo preso delle scalette e siamo saliti su via Petrarca, abbiamo preso via del Marzano (pedonale) e siamo tornati al borgo di Villanova.

La strada è tutta in piano o in leggera discesa, immersa nel silenzio, tra ville, corti, canti degli uccellini e profumo di limoni, quando siamo sbucati di nuovo in via Manzoni, è stato come essere riemersi da un viaggio nel tempo, dal passato al presente, dalla vita in un piccolo borgo alla città.

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