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Fiume di lava – passeggiata con i bambini sul Vesuvio

Avete mai camminato su un fiume di lava spenta? Oggi vi portiamo alla scoperta del sentiero 9 Fiume di Lava, uno dei più facili da percorrere sul Vesuvio insieme ai bambini.

Il Vesuvio è per noi napoletani come uno di famiglia. Quando parli di Napoli non puoi fare a meno di nominarlo e di andarne orgoglioso, e gli si dovrebbe portare più rispetto di quello che gli è stato riservato purtroppo in passato. Noi ne andiamo orgogliosi e lo vediamo come un grande papà che dall’alto ci protegge (che paradosso!)



Siamo nei giorni della merla, quelli che definiscono i più freddi dell’anno, eppure non ci siamo fatti scoraggiare dalle rigide temperature dal vento e abbiamo deciso di fare un’escursione semplice su uno dei sentieri del Vesuvio più facili da percorrere con i bambini: il sentiero 9 Fiume di Lava. Per la nostra passeggiata, ci facciamo accompagnare da una guida del Parco Nazionale del Vesuvio, Simona Ravaglia, che collabora con Vesuvio Natura da esplorare , un’associazione che accompagna i visitatori tra i sentieri del parco grazie alla collaborazione di tanti esperti naturalisti, biologi, geologi e guide del parco.

Per arrivare sul Vesuvio hai due possibilità 
1- L’autobus a 10 euro: prenota qui
2. La Navetta andata e ritorno
a 35 euro

 

Fiume di Lava – sentiero 9: da dove si parte

E’ uno dei sentieri più recenti, aperto solo nel marzo del 2020, grazie ad una grande opera di ingegneria naturalistica che ha permesso di rendere fruibili i sentieri che erano stati devastati dagli incendi del 2017.

Si arriva all’Osservatorio Vesuviano (impostare su Maps Contrada Osservatorio 40, Ercolano), si parcheggia in una stradina di fronte ad un bar e ci si incammina a piedi verso un sentiero tracciato da staccionate in legno.

Tutto ciò che calpestiamo è cenere mista a terreno… sembra incredibile ma stiamo camminando su quella che fu la cenere caduta a terra dopo l’ultima eruzione del Vesuvio nel 1944, che generò ben 21 milioni di metri cubi di lava e distrusse molti centri abitati. Attraversiamo un ponticello in legno e ci immergiamo in un bosco di latifoglie tra fusti di robinia e querce.

La vegetazione è completamente priva di foglie perché siamo in inverno, eppure non perde il suo fascino, anzi ci da l’impressione di essere quasi in un paesaggio lunare.

Manuel è attratto da tutto ciò che c’è sul suolo e con la sua fedele lente di ingrandimento scruta pietre pomici, cortecce d’albero ricoperte di licheni e bacche di robinia. La robinia è una pianta che, per quanto sia infestante e rubi terreno alle altre piante autoctone del Vesuvio, forma una barriera di protezione verso la valle, quando piove e tutto il fango misto a cenere cola giù verso i paesi vesuviani.

Fiume di lava: il treno del Vesuvio sul sentiero 8

Simona ci fa fermare in un punto preciso del sentiero, che si interseca col sentiero 8 (attualmente chiuso) per mostrarci alcune foto d’epoca. Ci troviamo nel punto in cui passava il trenino a cremagliera che trasportava i turisti da Ercolano all’Eremo. Qui c’era un hotel di lusso costruito nel 1902 da John Mason Cook, per ospitare i turisti del Grande Tour del Vesuvio, molto in voga in quegli anni. Ma il trenino a cremagliera in realtà è un’evoluzione di quella che invece fu la funicolare del Vesuvio. Costruita nel 1880, fu una grandiosa opera di ingegneria ferroviaria che permetteva di raggiungere  il cratere del Vesuvio (prima si utilizzavano i muli oppure dei seggiolini su cui venivano trasportati a braccio i turisti che volevano salite fino al cono). Conoscete la canzone Funiculì funiculà?? Famosa ormai in tutto il mondo, questa canzone nasce proprio su commissione per l’inaugurazione della funicolare nel 1880, come omaggio a questo innovativo mezzo di trasporto per l’epoca!

 

Fiume di lava: la macchia mediterranea

Arriviamo al punto di accesso della colata e intorno a noi c’è una distesa di ginestre e elicriso. Ora è inverno ma immaginate in estate una distesa di fiori gialli che fa contrasto con il grigio della pietra lavica, insieme alla rosa selvatica e ai colori di alcune orchidee selvatiche che crescono quassù in primavera. Un ottima scusa per ritornarci quando ci sarà questa esplosione di colori!

 

Fiume di lava: la colata lavica del 1944

Ed ecco che arriviamo ad un paesaggio davvero surreale: una grande colata di lava solidificata ci ricorda quando è avvenuta l’ultima eruzione del Vesuvio. Era il 18 marzo del 1944, il Vesuvio inizio la sua attività eruttiva che durò per sette giorni. La lava arrivò fino a valle e distrusse diversi centri abitati e la cenere invase le strade. Per fermare il fiume di lava, si fece ricorso alla statua di San Gennaro, che fu portata d’urgenza fuori da Napoli a San Sebastiano, il più colpito di tutti i paesi vesuviani interessati dall’eruzione.

Fiume di lava: le pietre dal colore grigio argento

La nostra guida avvicina tutti i bambini e gli fa notare qualcosa che cresce sopra le pietre laviche. E’ come un muschio dal colore argentato. Si tratta del Stereocaulon vesuvianum o Lichene del Vesuvio, un organismo vivente che cresce unicamente su queste pietre laviche del Vesuvio e che conferisce al paesaggio questo aspetto quasi lunare.

Stereocaulon vesuvianumIl sentiero è lungo 1,5 Km ed è percorribile anche in autonomia, ma noi preferiamo sempre affidarci ad una guida esperta, per rendere l’esperienza istruttiva e coinvolgente per Manuel, che è sempre molto curioso e fa tante domande, mettendo a dura prova anche le guide più esperte!

Per questo ci siamo affidati a Simona Ravaglia,  guida ufficiale del Parco Nazionale del Vesuvio, che collabora con Vesuvio Natura da esplorare , che organizza spesso escursioni sul Vesuvio a misura di famiglie con bambini di tutte le età. Un modo per conoscere ancora più da vicino le bellezze del nostro grande gigante, il Vesuvio!

La passeggiata si è conclusa con una lettura di un bellissimo albo illustrato, Un buco per la pioggia, molto apprezzato dai bambini!

 

bambini che leggono

 

 

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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.