Cerca

Visita a Palazzo Reale a Napoli con i bambini: un gioco da re

palazzo reale guida bambini

Palazzo Reale, nonostante sia in centro città, non è tra i monumenti più famosi e soprattutto non è una meta scelta da famiglie con bambini. E invece abbiamo fatto una visita guidata con una guida turistica che ci ha fatto innamorare di Palazzo Reale a Napoli con i bambini: la visita è diventata un gioco, tra indovinelli e storie a misura di piccoli.

Un po’ di storia di Palazzo Reale

Palazzo Reale a Napoli fu costruito nel 1600 ed è stata la residenza storica dei viceré spagnoli per 133 anni. È stato poi la dimora in città della dinastia borbonica dal 1734 al 1861, interrotta solamente per un decennio all’inizio del XIX secolo dal dominio francese con Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat

La nostra visita al Palazzo reale a Napoli con i bambini

L’ingresso

Dopo aver superato il modellino (sulla destra subito dopo la biglietteria), che serviva agli architetti come “realtà aumentata” in caso di lavori. La prima tappa è nell’ingresso. La nostra guida, Francesca, ci racconta che ci entra un palazzo a sette piani, intero.

I bambini si guardano intorno con il naso all’insù. Francesca ci fa notare le opere in stucco bianco di fine ottocento, su una parete c’è il simbolo della Sicilia (tre gambe con una testa al centro) e sull’altra il cavallino rampante simbolo di Napoli.

Saliamo la grande scalinata fingendo di essere principi e principesse.

Il teatrino di corte

teatro di corte Palazzo reale

Sembra un piccolo San Carlo (che è vicinissimo) con le poltrone rosse e gli stucchi dorati, solo che in questo potevano entrare solo gli invitati del re. Fu costruito come regalo di nozze di re Ferdinando alla moglie Maria Carolina.

Primo gioco per la visita a palazzo Reale di Napoli con i bambini

Francesca chiede ai bambini di cosa sono fatte le statue sulle pareti. Enrico risponde “di marmo” e Giulia “di Das”. Le statue di Apollo, Minerva, Mercurio e le nove muse della mitologia greca, realizzate da Angelo Viva, sono in cartapesta e gesso: non per risparmiare, ma per realizzare qualcosa di eccentrico e unico.

Prima anticamera

Entriamo nella prima anticamera con soffitto altissimo; veniva usata come foyer prima e dopo gli spettacoli.

bambina a palazzo reale a Napoli

Secondo gioco per i bambini

Ed ecco si gioca ancora, Francesca ci mostra due arazzi, donati dal Nunzio apostolico di Francia. Sono due di quattro. Ognuno rappresenta un elemento naturale. Acqua, aria, terra e fuoco. Guardando l’arazzo con Giunone e la cornice di strumenti a fiato giochiamo a riconoscere più uccelli possibili: pavone, cigni , galline , cicogna , pappagallo , fenicottero, gallo, anatra , cacatuia, piccione, tucano…

 

arazzo con uccelli

 

Provate a vedere quanti uccelli riconoscono i vostri bambini e se sono più arguti di voi.

Di fronte c’è il fuoco e i bambini sono rimasti affascinati dal Dio Vulcano.

Seconda anticamera

Francesca fa notare ai bambini una grande differenza con la prima: ha il soffitto molto più basso e ci spiega che a Palazzo Reale a Napoli tutte le porte sono a infilata: e ogni camera ha un colore diverso.

porte palazzo reale napoli

Sala del trono a palazzo Reale a Napoli

palazzo reale con i bambini

Francesca presenta ai bambini re Ferdinando, o come lo chiamava il popolo “Re Nasone”, per il suo grande naso. E ci fa notare che nel quadro di fronte al trono che lo ritrarre c’è già la chiesa di San Francesco di Paola, ma che quando il quadro fu dipinto non esisteva ancora: il quadro rappresenta una promessa.

Sempre nella Sala del trono ci fermiamo davanti ai quadri di alcuni bambini molto piccoli, vestiti da adulti e ci colpisce in particolare il quadro con Vittorio Emanuele III bambino, che con orgoglio indica il Vesuvio. Lui è il Principe di Napoli, e sul tavolino accanto a lui c’è una cartina d’Italia perché è l’erede designato a salire sul trono del  regno d’Italia e un mappamondo, perché gli piacerebbe conquistare il mondo.

Francesca partendo da un quadro si diverte anche a spiegarci come la parola napoletana” babuccia” che significa pantofola, derivi dal nome con cui i Turchi chiamavano le scarpe, che sembrano un po’ delle pantofole.

 

Sala degli ambasciatori

Nella Sala degli ambasciatori troviamo il terzo arazzo (che rappresenta l’acqua con Poseidone e ha una cornice tutta con le conchiglie) e il quarto (che raffigura la terra con la dea Cerere). Un passaggio sui lampadari di cristallo che servivano a riflettere e amplificare la tenue luce delle candele e sugli orologi.

In ogni stanza di palazzo Reale a Napoli troverete due o tre orologi, tra i più strani, perché i Borbone erano grandi collezionisti di orologi.

Sala di Mariacristina, con la finestra sui giardini pensili

palazzo reale giardini pensili

 

Quando entriamo nella sala di Mariacristina, sulla sinistra notiamo la piccola sala del’Oratorio, ma lo sguardo viene rapito dalla vetrata sul giardino pensile con il Vesuvio sullo sfondo.

La sala del Capitano

tasvolino legno intarsiato

 

Attraversiamo sala del gran Capitano con un affresco di Giovan Battista Caracciolo,  detto Battistello, e un tavolo da musica di legno intarsiato e immaginiamo una famiglia che suona quattro strumenti, dopo cena.

Sala dei fiamminghi

palazzo rele

I bambini vengono rapiti dalla colonna con la gabbietta, regalo dello zar Nicola e il tavolino decorato e dall’orologio musicale con organo meccanico e automi di Charles Clay, con musiche di Handel. Purtroppo il meccanismo è rotto e i moderni orologiai non lo sanno aggiustare, sarebbe stato bellissimo sentire la melodia e vedere gli automi muoversi.

Studio Gioacchino Murat

Quando Ferdinando dovette lasciare Palazzo Reale perché arrivarono le truppe di Napoleone svuotò il palazzo e si portò via tutti i mobili. Murat arredò secondo lo stile impero il palazzo. E quando i francesi andarono via lasciarono tutti i mobili, che piacquero a re Ferdinando e che si fece fare dagli artigiani Napoletani sedie e librerie… lo stile infatti è lo stesso, ma se notate il legno è più chiaro.

Con i bambini giochiamo a riarredare l’intero Palazzo Reale.

 

Stanza della regina

La visita dura da oltre un’ora. I bambini cominciano a essere stanchi. Passiamo velocemente nella stanza della Regina dove c’è un tavolino con conchiglie di marmo che sembrano vere e incantano i piccoli e il meraviglioso orologio di Maria Stuarda, ornato da una piccola statua della regina di Scozia e realizzato interamente in porcellana intorno al 1840.

La sala delle Nature morte

Ci rifocilliamo virtualmente nella sala delle nature morte e su un grande quadro vediamo degli spaghetti con il cacio e Francesca ne approfitta per spiegarci la storia del pomodoro arrivato dall’America e come è nato il ragù napoletano.

 

La Sala da Ballo

Penultima tappa la sala da ballo con le pareti dipinte con la favola di amore  e psiche: è la sala dell’amore dei balli e sei sogni.

 

Cappella reale

La Cappella Palatina, a navata unica con tre cappelle su ogni lato ha le decorazioni in stucco e pittoriche sono opera di artisti dell’Accademia di Napoli tra i quali Domenico Morelli, mentre l’altare maggiore proviene dalla chiesa di Santa Teresa degli Scalzi ed è realizzato in pietre dure. Nella cappella è ospitato il presepe del Banco di Napoli, composto da oltre trecento pezzi risalenti dal XVIII al XIX secolo, mentre l’ingresso è consentito attraversando un portone ligneo del XVI secolo proveniente dal vecchio palazzo Vicereale.

La visita è durata quasi due ore, ma i bambini non si sono mai annoiati, hanno ammirato piazza Plebiscito dalle grandi vetrate, hanno camminato con il naso all’insù tra stucchi e specchi, con il ticchettio rassicurante e sommesso di decine di orologi.

Qui vi abbiamo dato solo un accenno, per farvi venire la voglia di vedere questo magnifico Palazzo.

Dopo la visita potete far correre i bambini nei giardini di Palazzo Reale, dove c’è il Cavallo di Paladino,  visitare il San Carlo o la bellissima  Biblioteca Nazionale di Napoli.

Francesca guida turistica di Napoli

francesca di transo

La nostra guida per la visita a Palazzo Reale a Napoli con i bambini è stata Francesca Del Vecchio. L’abbiamo conosciuta su Instagram, seguendo il suo meraviglioso calendario dell’Avvento su Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile. Il suo profilo è Chicca_d_arte…seguitela e contattatela è gentilissima, ma soprattutto è preparata, grazie anche a una laurea in Storia dell’Arte, studiata con passione. Organizza tour per gruppi, ma anche laboratori in Dad con le scuole di tutt’Italia. La sua mail è info@itineranapoli.com

Informazioni per visitare Palazzo Reale a Napoli:

2 Replies to “Visita a Palazzo Reale a Napoli con i bambini: un gioco da re”

  1. Rossella Mallardo says: 26 Agosto 2022 at 18:17

    Salve,i miei bambini di 5,12,16 anni quanto pagherebbero la visita al palazzo Reale? Grazie anticipatamente per l’attenzione.

    1. Annarita says: 28 Agosto 2022 at 19:10

      Ciao! fino a 18 anni entrano gratis.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

This field is required.

You may use these <abbr title="HyperText Markup Language">html</abbr> tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*This field is required.