Divertenti, colorate e sempre allegre, oggi vi presentiamo…Ole e Ilvia! Due pagliacce napoletane amate da moltissime mamme e che divertono tanti bambini con spettacoli colorati e coinvolgenti.
Noi le abbiamo incontrate e vi raccontiamo tutti i loro segreti: dal primo incontro nelle aule di veterinaria alla loro trasformazione in pagliacci. Far ridere è un grandissimo dono e Ole e Ilvia, con la loro generosità di mamme, lo utilizzano per far divertire tutti, anche i bambini meno fortunati. Con i loro progetti benefici hanno trasformato questo dono in impegno. Ma non vogliamo svelarvi troppo…
Come nascono Ole e Ilvia
Iniziamo dalla prima cosa che si chiedono tutti, “Qual è il loro nome di battesimo?” Sole e Silvia. Per il nome da pagliacce hanno fatto un semplice gioco…togliere una S! Ole (diminutivo di Mariasole) e Ilvia.
Il loro primo incontro è avvenuto all’università di veterinaria e qui lo racconta Ilvia in una lettera per Ole:
“Un giorno un’“amica” di studi richiamò l’attenzione di Silvia su una ragazza. Le fece notare quanto fosse stramba una tipa che si aggirava in aula dallo sguardo indaffarato, preoccupato, fuori luogo in quel momento di noia; ed entrambe sorrisero di lei e di una camicetta che indossava… Silvia sorrideva per compiacere la collega, non perché trovasse qualcosa da ridere. Anzi quella tipa le sembrava speciale, così fuori dal mondo. “Beh” si disse “che carina! Pensa… si chiama Mariasole. Che bel nome!”. Durante il corso Silvia la aiutò a curare dei gattini e da allora sono diventate inseparabili!
Tra i tanti lavori in cui si sono cimentate agli inizi della loro carriera lavorativa uno è entrato nei loro cuori perché legato ad una loro grande passione: far ridere i bambini. Hanno lavorato per Frizzi e Lazzi, una compagnia di Napoli che organizza feste per bambini, e quando hanno pensato di continuare come veterinarie un regalo inaspettato le ha riportate sulla strada del divertimento in nuove “vesti”.
Ce lo spiega Mariasole: “Ed è proprio quando, finito il tempo della Frizzi e Lazzi, avevamo deciso di dedicarci esclusivamente alla professione “veterinario”, che Silvia mi fa uno di quei regali che a lei piacciono tanto… romantico, faticato, pensato… proprio per conservare la memoria del tempo passato insieme facendo ridere i bimbi: due vestiti disegnati e fatti da lei, che non è né una stilista, né una sarta. Con fantasia e colla a caldo nasce il cilindro nero con il girasole, la giacca nera con i fiori di panno lencio, maglietta, pantalone colorato e papillon.
Non aveva pensato alle scarpe ma, dove non arriva Silvia, ci sono io a completare… così da sempre! “Facciamo un salto dai nostri bimbi vestite così”, propongo, “con guance e naso rosso”. Silvia si entusiasma. “Ok! Andiamo!” “E come ci chiamiamo?”. Qualcuno suggerisce: “Provate a togliere la esse, come farebbero i bambini quando provano a semplificare le parole per loro difficili”.
Ole e Ilvia? Ole e Ilvia… Ole e Ilvia… Ole e Ilvia! Sì, perfetto… da oggi Ole e Ilvia.”
Oltre alle feste amano intrattenere i più piccoli anche a teatro ma, in questo periodo un pò particolare, hanno dovuto pensare ad un’alternativa ai loro incontri fisici. La loro voglia di continuare a divertire i bambini anche a distanza le ha portate a creare un canale YouTube. Attualmente sono impegnate in “Imparare Ridendo Kids” con una serie di video in cui interpretano le storie tratte dai libri per l’infanzia con l’irruenza e la goffaggine dei pagliacci ma anche con la simpatia e la dolcezza delle mamme.
Appuntamento con Ole e Ilvia a teatro
Il sorriso arriva anche ai bambini meno fortunati
Ole e Ilvia sono davvero contagiose e il loro sorriso arriva a tutti!
L’incontro quasi per caso e gli abiti scelti d’impulso sono solo una parte del costante impegno che Ole e Ilvia mettono nel loro lavoro. Progetti sempre nuovi e un supporto costante ai bambini meno fortunati: come “Ole e Ilvia in corsia”, iniziativa di clown therapy presso il Santobono Pausillipon di Napoli.
In questo progetto si inserisce anche “Libero di muovermi”, un’iniziativa di sensibilizzazione sociale rivolta all’abbattimento delle barriere architettoniche e in collaborazione con “tutti a scuola onlus” che da anni sostiene l’associazione.