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Napoli Est, il viaggio dei bambini con i corti animati: tutta la poesia di “Catch the moon”

Le storie che ci piacciono sono quelle in cui il cuore e la passione sono subito evidenti. A Napoli Est, per esempio, ci sono realtà che da tempo si rimboccano le maniche per dare sfogo alla creatività e al talento di una parte della città a lungo marginalizzata.

Anche per questo ci piace raccontarvi di un festival che è un piccolo, grande miracolo: si chiama “Catch the moon” e la seconda edizione si è appena conclusa. Si tratta del primo festival italiano interamente dedicato all’animazione per i ragazzi: organizzato dall’associazione Gioco Immagine e Parole con Atalante, Cineteca Milano, ART33, Ad Alta Voce e in collaborazione con il Comune di Napoli, con la direzione artistica di Luigi Iovane, ha proposto una no-stop di incontri, dibattiti e performance, concentrate in particolare nella zona orientale di Napoli: le location sono l’auditorium del Liceo Calamandrei e la sede di ART33, in via Bernardino Martirano. Un luogo che vi invitiamo a scoprire: al suo interno c’è, per esempio, una fornitissima biblioteca per bambini, con titoli accuratamente selezionati. Qui c’è tutta l’energia di Mariarosaria, che di cognome fa teatro: animatrice culturale, non si ferma un attimo. Con lei Martina e un gruppo di giovani che a cuore, e molto, questa parte di città.

Il festival ha visto partecipare 53 cortometraggi da tutto il mondo, tutti animati: avete ancora tempo fino all’11 maggio per guardarli gratuitamente in streaming sul sito della Cineteca di Milano all’indirizzo www.cinetecamilano.it).

Una delle cose più belle del festival è che i film sono stati divisi in due categorie (una dedicata ai professionisti e una agli allievi delle scuole di cinema di animazione) e giudicati da una giuria tecnica e da una giuria composta da oltre 700 studenti, prevalentemente delle scuole di Angr

Il cane che si mangia la luna e le altre storie

E i ragazzi hanno strabuzzato gli occhi di fronte a questa scorpacciata di bellezza: hanno alla fine scelto di premiar “My dog ate the moon” dei francesi Adrien Anastasy, Cassandra Calvo, Nina Clavel, Maya Dumond, Shane Lambert, Florian Pardanaud: il film racconta la storia di una giovane ragazza, Noah, che incontra Taiga, un cucciolo. Tra loro nasce una grande amicizia, ma Noah rivolge a poco a poco la sua attenzione alla luna: il corto racconta la gelosia di Taiga, e i suoi tentativi per riconquistare la donna. La giuria tecnica ha invece premiato “Yallah!”, film di Nayla Nassar, Edouard Pitula, Renaud de Saint Albin, Cécile Adant, Anaïs Sassatelli, Candice Behague (Francia), nella categoria “Student”, dedicata agli allievi delle scuole di cinema di animazione. Il corto è ambientato a Beirut nel 1982: mentre Nicolas si prepara a fuggire dalla sua città natale, dilaniata da un’interminabile guerra civile, incrocia la strada di Naji, un’adolescente spericolata determinata ad andare in piscina. Cercando di proteggere il giovane, Nicolas si ritrova trascinato in una surreale corsa contro la guerra, tutto per una semplice libertà: quella di andare a nuotare. Nella stessa categoria, menzione speciale per “My crow don’t know to fish” dell’indiano Divakar Kuppan.

Nella categoria “Professional” la giuria tecnica ha premiato “Dove il sasso cadrà”, film d’animazione in stop motion di Beatrice Pucci: partendo da un sasso che cade nello stagno – con il principe che si trova, suo malgrado, legato a una rana di nome Gerda – l’opera indaga l’alleanza con altre specie, il rapporto autentico con la natura e il riscatto delle classi sociali disagiate.

Ma tra le iniziative di “Catch the moon” ci piace sottolineare la mostra di manifesti del cinema di animazione (dalla collezione di Bruno Alberto), la proiezione dei cortometraggi di Emanuele Luzzati e Giulio Gianini con protagonista Pulcinella (presentati dal direttore della Cineteca Milano Matteo Pavesi) e soprattutto il film “Più anguille che noi”, realizzato dagli studenti delle scuole di Napoli con il disegnatore  tunisino Ahmed Ben Nessib, una vera e propria forza della natura.

I bambini che hanno disegnato il viaggio delle anguille

Ora vi raccontiamo come è andata: per raccontare lo straordinario viaggio delle anguille dal mar dei Sargassi, al largo della Florida  fino ai fiumi europei e africani, una delle più impressionanti imprese di migrazione animale osservate in natura, 106 giovani studenti di alcune delle scuole di Napoli hanno partecipato alla creazione di corto animato che farà il giro d’Italia, composto da 9486  disegni in gesso su lavagne di ardesia, quelle che ancora si trovano nelle nostre scuole.

“Bambini e ragazzi hanno partecipato alla realizzazione del film con entusiasmo e curiosità, affascinati dalla tematica ambientale, che vede le anguille sull’orlo dell’estinzione, minacciate da inquinamento e allevamenti intensivi, e da quella sociale, essendo la loro una grande migrazione collettiva, come quelle che da sempre muovono i popoli sulla terra”, sottolinea Ahmed, che nei mesi di febbraio e marzo ha coordinato un percorso laboratoriale a staffetta con il coinvolgimento di alcune classi quinte primarie degli istituti comprensivi Porchiano-Bordiga, Scialoja-Cortese e Russo-Solimena  di Napoli, che hanno ricostruito il movimento delle anguille con la tecnica del disegno animato a gessetto. La classe secondaria del comprensivo Russo-Solimena ha invece realizzato la colonna sonora, con il supporto del musicista Antonio Raia, mentre il liceo Piero Calamandrei di Napoli, si è occupato del lavoro di animazione e postproduzione, complice un laboratorio di drammaturgia e montaggio che ha consentito di legare al meglio tra di loro i disegni dei bambini.

“Più anguille che noi” è la considerazione di Sara, una delle bambine coinvolte. – aggiunge l’illustratore – A loro ho chiesto di immedesimarsi negli animali, assumendo la loro prospettiva. Abbiamo affrontato insieme un viaggio di conoscenza intorno a una specie di cui io per primo sapevo poco, restando letteralmente folgorati dalla complessità che regola il loro comportamento e le loro migrazioni, orientate dai campi magnetici. Abbiamo tutti molto da imparare dalla natura”.

Il film, che dura 19 minuti  e che – proprio in virtù del processo di co-creazione collettiva rappresenta un esperimento unico nel suo genere – è stato proiettato per la prima volta mercoledì 3 maggio all’auditorium del liceo Calamandrei: molto emozionante.

Catch the moon è realizzato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

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