Mirò a Napoli, una mostra sul potere della fantasia e dei sentimenti. I segni, gli scarabocchi, i colori, il fuoco: tutto diventa mezzo per trasformare la materia e dare nuova vita e forma alle idee… perchè la forza del cuore è più forte anche dell’arte, è più forte del tempo e dello spazio. Portate i bambini a vedere la mostra di Mirò al Pan di Napoli, mostrerete loro che per esprimere i loro sentimenti non esistono limiti, che si può osare, che si possono usare materiali diversi e impensabili, che si possono rompere le regole e sovvertire spazio e tempo (anche se prima bisogna studiarli e conoscerli). Gli insegnerete che l’importante è quello che provano e che lo devono esprimere sempre… senza paletti, regole, paure. Prorpio come ha fatto Juan Mirò.
Per noi è stata una mostra bellissima, che ci ha fatto imparare e riflettere.
La mostra di Mirò a Napoli, per che età è adatta
“Mamma, disegna come noi bambini”, mi dice Giulia alla seconda sala della mostra “Juan Mirò, il linguaggio dei segni” al Palazzo delle arti di Napoli.
Ecco credo che questa osservazione basti a spiegare che questa mostra è adatta a tutti i bambini, quelli dell’età di Giulia ed Enrico, (6-10 anni) seguono la mostra con le guide dedicate, mentre i più piccini, possono attraversare le sale e guardare i disegni dalle linee semplici e i colori primari… immaginando forme e significati, proprio come Mirò nel momento della creazione delle sue opere.
“Joan Miró. Il linguaggio dei segni”, la mostra a Napoli
“Joan Miró. Il linguaggio dei segni”, questo il titolo della mostra a Napoli in cui sono esposte ottanta opere dell’artista catalano, provenienti dalla collezione di proprietà dello Stato portoghese in deposito alla Fondazione Serralves di Porto. La mostra ripercorre sei decenni di attività creativa dell’artista, dal 1924 al 1981.
“Joan Miró. Il linguaggio dei segni”, le audioguide per bambini
La mostra è pensata e studiata per tutte le età e sono le mostre che preferiamo. Infatti esitono due percorsi: ce n’è uno per adulti e uno per bambini, con una audioguida dedicata proprio ai più piccoli.

Le voci narranti sono quelle di “Macchia “ (la macchia preferita da Juan) ed Estrella e ad ogni quadro intervengono altri “piccoli” protagonisti come, Fuocherello, Azzurro, Crestolino. I bambini entrano in contatto con le opere d’arte come in un gioco e per ogni spiegazione alla fine c’è un invito all’azione.
Mirò a Napoli, “Ballerina”
La mostra si apre con una straordinaria opera del 1924, “Ballerina” (matita di grafite, pastello e acquerello su carta): una linea sostituisce il corpo della ballerina, un semicerchio in alto la testa ed è così che Miró avvia il processo di riduzione e semplificazione della figura.
La guida spiega ai bambini che è un po’ come trovarsi in una grotta preistorica: l’uomo ha da sempre sentito il bisogno di esprimere pensieri e sentimenti…così sono nati i primi segni, le incisioni sulle pareti delle caverne…. Proprio come i primi scarabocchi di un bambino o i geroglifici degli egizi (come in “Apparitons”, Visioni, 30 agosto 1935).

I bambini vengono rapiti subito da un quadro intitolato “Piccolo Villaggio”, con le case rosse e il fuoco che sembra la grande ruota di un carro , un pastello acquerellabile e gouache su carta nera. Giulia vede un cuore e Enrico una cucina…e sip erdono subito tra linee e colori.
Conoscere le regole per infrangerle

Ed ecco il disegno de la Grande Chaumière: uomini e donne nudi. I bambini sono subito attratti da queste linee sottili, riconsocono subito i corpi umani. “Ma come Mirò non usava solo segni?”. “Eh n – ti racontano Macchia ed Estrella – Devi conoscere le regole per infrangerle”: Mirò disegnava anche cose reali per esercitasi”. Ed le due voci dell’audioguida invitano i bambini a provare a disegnare la maestra preferita, per esercitarsi.
Idee e forme nella pittura di Mirò
Il nero è il principio di tutto. L’arte di Mirò si basa sulle associazioni di idee, proprio come quelle dei bambini. L’artista parte da un’idea e crea una forma, quella forma gli fa pensare a un’altra idea ed ecco che parte una catena creativa inarrestabile. Mirò fa gocciolare la pittura sulla tela, usa le dita, rompe le regole. Più diventa grande, più invecchia e più la sua fantasia rome ogni argine e crea e vola come uccelli stilizzati e colorati.
Bambini da grandi non perdete mai la fantasia
ricorda Macchia.
Mirò e la tecnica del collage
Mirò con la tecnica del collage fa satira politica, davanti all’opera con il monumento a Colombo circondato da segni neri, con toro e torero per mettere a confronto la grandezza economica della Catalogna alle tradizioni spagnole, i bambini rimangono affascinati da inserti e sovrapposizioni.

“Mamma c’è una papera attaccata la naso di un uomo”, indica Enrico all’opera successiva. E subito decidiamo insieme che appena torniamo a casa ritagliamo le figure dai giornali e proviamo anche noi creare i nostri disegni collage.
Mirò e i segni: la grafia
Nuova opera, nuovo stimolo per i bambini, Mirò parte per il Giappone e scopre gli esercizi di bella grafia. Con fatica e esercizio impara a dominare la canna di bambù e a dare agilità e morbidezza ai movimenti della mano. Linee e cerchi su fondo bianco fanno pensare al silenzio e alla concentrazione o “ai suoni di una natura misteriosa” .

Estrella invita i piccoli visitatori a prestare attenzione a quando scrivono a dedicare attenzione e passione non solo alle parole ma anche ai segni, alla grafia:
Impegnatevi a scrivere bene
L’invito di Mirò a creare è riciclare

Mirò forse non ci ha pensato, certo non conosceva Greta Thunberg e i Fridays for the future però amava raccogliere oggetti abbandonati e dare loro nuova vita usando il potere della fantasia.

Dopo tanti disegni e quadri l’arrivo nella stanza con la scultura di “Crestolino” mantiene alta l’attenzione dei piccoli, invitati a vedere tutto come possibile spunto artistico, anche un vecchio rastrello.
Mirò è viaggio
I colori gocciolano, le forme cambiano, Mirò viaggia e contamina le sue opere con le influenze di culture diverse, seguendo il percorso della mostra si viaggia con lui tra realtà, astrazione e linguaggi segreti.
È più importante ciò che si immagina di ciò che si vede
Mirò comunica con i bambini parlando e agendo come loro. Chiude gli occhi e immagina e ciò che vede è reale quanto una casa, una strada, un semaforo. Ecco il vero potere della fantasia.
Mirò a Napoli, l’ultima sala e il fuoco

Siamo da circa un’ora e mezza nelle sale, i bimbi armati di guida procedono piano e guardandosi intorno, ma l’ultima sala è il vero colpo di scena. Ci sono le tele bruciate (Mirò nel 1973 ne bruciò ben cinque) e le opere realizzate con i sacchi di farina o i lavori del suo amico Josep Royo, in cui il segno diventa materiale.
I bambini spalancano gli occhi. “Ma ha tagliato e bruciato le tele?!”. Lo amano nello stesso istante in cui fanno la domanda.
Il messaggio è potentissimo:
I sentimenti scatenati da un’opera d’arte sono più forti dell’opera stessa che puoi distruggere o stravolgere.
Mirò negli ultimi anni della sua vita lavora in un vecchio mulino, la “Farinera” a Taragona, usa per le sue opere fibra di canapa, iuta, corda….brucia le sue opere e poi ci versa sopra nuova pittura, chiede di esporle non alle pareti, ma attaccate al soffitto. Rompe ogni argine, non solo quelli della creatività ,ma anche quelli dello spazio.
La nostra si chiude con un filmato che mostra Mirò mentre brucia le tele, i bambini lo guardano ipnotizzati.
Quando usciamo, Giulia fa un disegno con una penna su un foglietto: “Non è un oscarabocchio è un’idea….” e mi spiega i lsignificato di ogni linea. Il pomeriggio a casa Enrico prepara il regalo per il compelanno del papà, dipingendo un foglio e poi attaccandoci sopra un martello di plastica e un cucchiaino.
Mirò, il linguaggio dei segni: biglietto e orari
Quando: dal 24 Settembre 2019 al 23 Febbraio 2020 Napoli
Dove: PAN Palazzo delle Arti Napoli Indirizzo: via dei Mille 60
Curatori: Robert Lubar Messeri, professore di storia dell’arte all’Institute of Fine Arts della New York University, sotto la guida di Francesca Villanti, direttore scientifico di C.O.R
Enti promotori: Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Telefono per Informazioni: +39 081 7958601 E-Mail info: info@mostramironapoli.it
Biglietto :12 euro
Ridotto: 8 euro
Lunedì universitario: 6 euro
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 9,30 alle 19,30 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Mirò a Napoli e i laboratori per bambini
E all’uscita c’è un’ampia sala dedicata ai laboratori per i bambini, con un grande tavolo, tavolini, sedie, materiali, riproduzioni delle opere appena viste.
Il Progetto PANkids
Dal lunedì alla domenica la rete delle cinque Associazioni del PANkids (Arteteca at work; Archipicchia! Architettura per Bambini; Associazione culturale Kolibrì; La Bottega del Liocorno; Il Cerchio Quadrato Onlus) organizzano percorsi creativi e laboratori (per bambini, ragazzi, adolescenti, scuole di ogni ordine e grado, gruppi e famiglie): un canitere dall’arte che parte proprio dalle opere di Mirò, attraverso laboratori di manipolazione, architettura, arteterapia, lettura, narrazione, scrittura creativa e teatro educazione
- Date: dal 25 settembre 2019 al 23 febbraio 2020
- Orari: dal lunedì alla domenica ore 9:30 – 19:30 (martedì chiuso)
- Dove: PAN Palazzo delle Arti Napoli – Via dei Mille, 60, 80121 Napoli NA
- Info e prenotazioni (obbligatorie, 7 giorni prima): Tel. Ufficio prenotazioni + 39 334 132 42 81
- Durata visita mostra + laboratori: Dai 90 minuti per i più piccoli alle due ore – due ore e trenta.
- Partecipanti: da un minimo di 10 a un massimo di 30 partecipanti per visita e laboratorio.
- Costi: € 4,50 ad alunno per le scuole.