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Foliage sul Matese: la faggeta di Parco d’Amore

FAGGETA PArco d'amore Matese

Per noi, abituati al caldo di Napoli, andare al Parco del Matese è un po’ come andare in “montagna”. Amiamo il Lago del Matese in inverno con la neve, nelle stagioni più calde per il clima temperato e d’autunno per l’esplosione di colori. Quest’anno, a caccia del foliage in Campania, abbiamo scoperto il sentiero della faggeta di parco d’Amore sul Lago del Matese: un sentiero facile, adatto a tutti, e super scenografico.

Informazioni tecniche sul trekking alla faggeta di Parco d’Amore sul Lago del Matese

Il sentiero passa da un’altezza di 1015 metri sul livello del mare fino a 1200 se si vuole arrivare al Monte Maio, quindi 200 metri di dislivello. Si Passa attraverso la faggeta di parco d’Amore . Sono circa 5 km circa due ore di cammino: media difficoltà. A dire il vero il sentiero non è ben segnalato, quindi noi siamo andati un po’ ad istinto, grazie  alla guida di cari amici, Arturo e Raffaella, esperti di queste zone, ma è impossibile perdersi e non si sono mai salite impervie e percorsi esposti e difficili .

La cosa che ci ha colpito di questo trekking sul lago del Matese è la grande varietà di paesaggi, si passa dal cuore della faggeta, con alti alberi, rocce ricoperte di muschio, foglie secche che scricchiolano  sotto i piedi, a paesaggi aperti e brulli, fino a dolci colline con le nuvole basse e al lago. Sembra davvero di cambiare dimensione ogni volta.

bambini parco del matese

Come arrivare alla faggeta di parco d’Amore sul Lago del Matese

Come dicevo non è segnalato, perciò noi siamo andati ad istinto.  Tenendo il lago sulla destra siamo arrivati a una fontana (accanto parcheggia sempre un furgoncino che vende provoloni ) e poso dopo sulla sinistra abbiamo iniziato il sentiero, al primo bivio vai a sinistra e sali.

Noi siamo arrivati fino a Valico Raspato e poi siamo ridiscesi, trovando la faggeta del parco dell’ Amore nel tratto finale della nostra passeggiata e in discesa, e devo dire che è stato piacevolissimo, ci siamo abbandonati alla passeggiata, senza fatica.

bambina sull'altalena

Invece se vuoi trovare subito la Faggeta, prosegui oltre la prima fontana, oltrepassa sulla destra la palazzina Enel e arriva a una seconda, la riconosci, perché c’è un piccolo parco giochi per i bambini e prendi il sentiero da lì, tenendo sempre la sinistra. In questo caso però la strada è in salita.

 

La leggenda del Parco d’Amore

La faggeta appare come un luogo magico, bosco incantato di folletti, gnomi e Janare. La leggenda narra che in questo bosco morì decapitata la bella e poverissima pastora Marianella, innamorata del giovane e altrettanto povero Pascalantonio, ma ahimè Marianella era così bella che il massaro di Capobraca, un giorno la vide pascolare le sue pecore alle Cupelle e si innamorò perdutamente di lei e la chiese in sposa. Marianella, bella e orgogliosa lo rifiutò. Il massaro andò su tutte le furie e, po’ tempo dopo, proprio nella faggeta fece bloccare e legare a un tronco la fanciulla, le chiese un’ultima volta se voleva diventare sua moglie, lei disse di no e lui le fece tagliare la testa. Il cittadini di San Gregorio hanno tramandato questa leggenda di madre in figlia e nel bosco per anni c’è chi portava fiori, croci, ma soprattutto in tanti hanno intagliato sui tronchi degli antichi facci dei cuori. E così è diventato il parco d’amore.

Il bagno di foresta nei boschi del Parco del Matese

Nella faggeta di Parco d’Amore c’era un’atmosfera fiabesca: silenzio, i fitti rami degli alberi si chiudevano come un soffitto naturale sulle nostre teste, ai piedi avevamo un tappeto di foglie…che è stato istintivo rimanere tutti in silenzio ( anche i bambini), rallentare il passo e il respiro e diventare parte del bosco.

La filosofia orientale chiama questa pratica Shinrin-yokuè un  metodo della medicina giapponese comparabile all’aromaterapia…riduce lo stress e praticato costantemente rafforza il sistema immunitario.

Non siamo esperti, ma è stata la faggeta a guidarci: gli occhi si sono velocemente abituati alla calda luce soffusa, il crepitio delle foglie sotto i nostri piedi timorosi ha quietato i nostri pensieri, il morbido muschio assorbito le nostre ansie… è stata una sensazione bellissima.

Abbiamo raccolto anche bacche di rosa canina (ottima per il sistema immunitario, se fatta secare e consumata come infuso)  e tantissime foglie per i nostri lavoretti autunnali.

I colori del foliage nella faggeta del Parco D’amore sono mozzafiato ,si passa dal marrone bruciato, al giallo ocra, al verde muschio.

Merenda al Parco Matese

Lungo la strada al mattino, in un bar di San Gregorio Matese abbiamo comprato della crostata fatta in casa e a fine sentiero abbiamo fatto uno splendido picnic, sulle rive del lago. L’acqua calma del lago in cui si riflettono i monti del Matese, è altrettanto rassenerante quando l’abbraccio della faggeta.

Dove Mangiare vicino al Parco d’Amore sul Lago Matese

Noi amiamo camminare e amiamo i pasti frugali. Abbiamo fatto uno spettacolare pic-nic al Valico Raspato, seduti sotto gli alberi, ma molti amici ci hanno consigliato l’Agriturismo Falode, ha sia il ristorante che una vasta aria attrezzata tavoli all’aperto per il picnic e c’è un parco giochi per i bambini, però è sempre molto affollato e si paga il parcheggio ( 7 euro), tavolo (13 euro), lo griglia per la brace (8 euro). Il consiglio è di non andare la domenica se vuoi goderti il beneficio del silenzio di questo piccolo paradiso campano.

Consigli per il trekking nella Faggeta del Parco d’amore

Riempi l’acqua alla fontana, è buonissima. Se arrivi fino in cima a monte Maio c’è un’altra fonte. Invece lungo la strada trovi dei lavatoi, ma l’acqua non è potabile.

La mattina presto fa freschetto, noi siamo andati a inizio settembre e c’erano 16 gradi, perciò porta sempre una giacca.

Indossa i pantaloni lunghi, in alcuni punti abbiamo trovato qualche rovo.

Il sentiero è piacevole, è quasi tutto all’ombra. È adatto ai bambini dai 6/7 anni in su.

Una curiosità: all’inizio del sentiero abbiamo trovato un campo di ragnatele (mai visto prima)

In tanti su questo sentiero fanno funghi e tartufi, perciò anche se il sentiero non è segnalato, se vai la mattina presto trovi sempre qualcuno a cui chiedere indicazioni e non puoi perderti.

Lungo il sentiero abbiamo incontrato campi coltivati, masserie e abbiamo sentito delle pecore, attenzione, perciò si possono incontrare dei cani pastore.

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