Escher spiegato ai bambini è una bomba. Oggi siamo andati alla mostra di Escher a Napoli, al palazzo della arti (Pan),e siamo stupiti, felici.
La mostra ha aperto a novembre e sarà aperta fino al 22 aprile. Noi non eravamo ancora riusciti ad andare. Oggi abbiamo approfittato di una domenica in città e abbiamo subito colto l’occasione, perchè molti amici ce ne avevano parlato bene. E…. e ci è piaciuta? Avete un’altra domanda? Perché ci è piaciuta moltissimo. La consigliamo a tutte le famiglie e ai bambini, a partire dai due anni.
Escher con l’audioguida per bambini
La cosa che assolutamente ci è piaciuta di più e che ha fatto impazzire Enrico e Giulia, è stata la audio guida “for kids”. Noi giriamo tanto e per tuto il mondo, ed è la prima volta che troviamo un percorso con una così grande attenzione per i bambini.
Ogni quadro aveva una doppia spiegazione, una a misura adulti, più dettagliata e tecnica e una a misura bambino, più veloce , semplice e interessante.
Enrico e Giulia, che hanno quasi sette anni ormai, si sono organizzati da soli: in ogni sala trovavano il numeretto e ascoltavano la guida. E noi aduli abbiamo potuto fare con tranquillità il nostro percorso. All’uscita ci siamo confrontati a botta di domande e i bambini, credo ne sapessero più di noi.
Seguendo Escher con la lente di ingrandimento

La mostra si apre con i primi schizzi dell’artista olandese, piccoli quadri che per i bambini sono poco comunicativi, ma ecco di nuovo una idea geniale: oltre alla guida dedicata, lungo il percorso ci sono dei corner con giochi interattivi per fare capire ai bambini il lavoro di Escher, il pieno e il vuoto, gli incastri, le linee, la metamorfosi, la prospettiva
Giulia ed Enrico hanno passato forse mezz’ora a cercare l’incastro perfetto degli uccelli di Escher.
La metamorfosi di Escher spiegata ai bambini
Una parola chiave per Esher è metamorfosi (parola chiave per Escher): il basso diventa alto e viceversa, le scale salgono e poi scendono all’infinito, la prospettiva si moltiplica, lo spazio si ripete e cambia, i personaggi di sfondo diventano figure in primo piano, i pesci diventano anatre e così via, in un paradosso. Per rendere reale e comprensibile ai bambini questo concetto, nella mostra, tutto si trasforma, gli uccelli volano sul pavimento, in una proiezione sul soffitto gli omini salgono e scendono all’infinito, ma se cambi punto di osservazione chi prima saliva ora scende e viceversa.
È da uscire matti, è come entrare nelle sue opere, nella sua testa. È un viaggio nel suo universo creativo. Abbiamo adorato Tra le opere più celebri Relatività (1953), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939) e Giorno e notte (1938).
La sala della relatività nella mostra di Escher a Napoli

Altro stop lungo alla sala della relatività, o come l’hanno ribatetzzata i bambini la sala di Alice nel paese delle meraviglie, dove a seconda dell’angolo in cui ti metti, diventi grandissimo o piccolissimo.
Una scritta, “qui protagonista sei tu” ti guida nella sala degli specchi e nel vortice che porta il pensiero all’infinito.
La sfera di Escher che anticipa gli Instagrammers
E’ stato divertentissimo anche finire nella sfera di Escher. Mano con sfera riflettente (Autoritratto allo specchio) è forse una delle opere più famose dell’artista olandese e grazie a una videocamera, se ci si posizona in un punto preciso davanti a una riproduzione dell’opera, il visitatore diventa protagonista della sfera. Ho ovviamente pensato subito alle mgiliaia di foto su Instagram co nla sfera riflettente… Chi aveva mai pensato a Escher come primo Instagrammer.
I Simpson e l’Ikea
La mostra presenterà oltre alle opere del visionario genio anche un’ampia sezione dedicata all’influenza che il suo lavoro e le sue creazioni esercitarono sulle generazioni successive, dai dischi ai fumetti, dalla pubblicità al cinema: un percorso di 200 opere (a cura di Mark Veldhuysen e Federico Giudiceandrea) che parte da Escher per arrivare ai giorni nostri.
Noi grandi siamo rimasti affascinati dalle copertine dei dichi, i piccoli da un filmato dei Simpson ( lo trovate nelle stories in evidenza sul nostro profilo Instagram) e dallo sgabello kea.
Ma soprattutto quest’ultima sala è stata importante perché i bambini hanno intuito quanta arte ci sia nella nostra quotidianità.

Linee senza inizio né fine, architetture spinte all’estremo, illusioni prospettiche, giochi cromatici di bianco e nero e incastri geometrici che sembrano poter prendere vita e si tramutano in forme inaspettate. Siamo usciti dal Palazzo delle Arti dopo quasi due ore di visita, storditi, eccitati… stupiti. Escher, con il suo disordine per trovare l’ordine, con la sua tensione costante verso l’impossibile, con la sua continua ricerca del gioco e dello stupore, ci è entrato nella testa.
I biglietti della mostra di Escher a Napoli
La mostra è organizzata da un privato, è a cura di Arthemisia. E il biglietto è abbastanza caro, sono 13 euro per gli adulti (audioguida inclusa), i bambini fino a sei anni non pagano, dai sei ai 10 pagano sei euro e il ridotto costa 11. Per 4 persone, quindi per una famiglia come la nostra, con due bambini piccoli il costo è stato di 38 euro. Però se il privato riesce a offrire un servizio ad altissimi livelli, sono soldi spesi bene e devo dire che a tre mesi dall’apertura abbiamo dovuto fare una fila di 20 minuti per entrare e quando siamo usciti la fila era raddoppiata. I soldi spesi in cultura ben fatta son ospesi bene. E poi la mostra offre anche pacchetti didattici mirati per le scuole.
Biglietti
Intero € 13,00 Audioguida inclusa
Ridotto € 11,00 Audioguida inclusa
Ridotto Bambini € 6,00 Audioguida inclusa
(bambini dai 6 ai 10 anni)
Lunedì Universitario
Ogni lunedì eccetto i festivi, tutti gli studenti universitari (senza limiti di età) muniti di documento d’identità e libretto d’iscrizione potranno accedere con la tariffa € 8,00 (anziché € 13,00) – audioguida inclusa
Diritti di prenotazione e prevendita
Gruppi e singoli € 1,50 per persona
Scolaresche € 1,00 per studente (per i gruppi che non prenotano l’attività didattica)