Siamo esauriti! Ecco l’ho detto. Genitori, figli, zii, nonni, tutti. Ma non dobbiamo lasciarci trascinare dal malumore, anzi! Prendiamo al volo l’occasione di una bella giornata di Sole e usciamo all’aria aperta! Quale idea migliore se non quella di giocare e rilassarci nel Bosco di Capodimonte?
Premessa: per chi ha i gemelli di 16 mesi come il mio caso, è stata un’ottima esercitazione per capire che se vogliamo andare al mare quest’estate bisogna portarsi in soccorso nonni, zii e parenti anche alla lontana perché Eduardo e Beatrice corrono velocissimooo!
Scegliete il prato più pianeggiante:
I prati del Bosco possono nascondere “insidie”, soprattutto per i più piccoli. Spesso sono scoscesi e vi ritrovereste con vostro figlio che rotola verso la discesa urlando. Meglio scegliere il lato del prato pianeggiante. “Eduardooooooo fermatiiiii”! Ecco, questa è stata la scena, ma lui rideva moltissimo!
Un telo per sdraiarsi:
Un telo, una tovaglia, un lenzuolo da buttare, insomma qualcosa su cui sedersi che servirà a mamma e papà per prendere fiato (perché scordatevi che i bambini stiamo seduti buoni buoni a meno che non appaia un dinosauro rarissimo sul vostro telo o qualcosa da mangiare di molto goloso).
Il telo alla fine ci è servito soltanto per poggiare cappotti e felpe.
Una palla gigante:
Abbiamo portato una palla piccola, di quelle con cui giocano a casa, ma alla vista dei Super Santos, quelli grandi, Eduardo e Beatrice hanno iniziato ad urlare disperati per tutto il prato – “ApallaaaApallaaaaaApallaaaaaaaaaa” – rincorrendo comitive di mini-calciatori in erba e disturbando tutte le giovani coppiette. Dalla disperazione siamo andati a prendere il Super Santos più grande del pianeta dal Tabacchi che si trova di fronte l’ingresso del Bosco. (C’è anche una pizzeria e una pasticceria, non si sa mai!).
Abbiamo scoperto che Eduardo calcia come Seedorf e Bea non è da meno!
Una borraccia d’acqua:
Tanta acqua per i piccoli ma anche per mamma e papà. Credo che se avessi fatto Zumba nella palestra sotto casa ero meno sudata.
Eduardo e Beatrice sono crollati in macchina dopo due ore di sole, corse dietro al pallone, urla eccitanti e pianti disperati per i “No, lì non puoi andare è pericoloso”.
Dopo aver rincuorato le coppie di fidanzatini che avere figli è bellissimo, eccoci in macchina verso casa.
Io e Alessandro abbiamo mangiato un panino in macchina.
Troppo stanchi per fare le scale di casa!